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Giovanni Bertini

Nato a Prato (Firenze) il 24 maggio 1878, deceduto a Prato il 29 dicembre 1949, avvocato, tra i fondatori del PPI.

Nel 1899 fu, a Prato, tra i fondatori di un raggruppamento, denominato “Associazione cattolica operaia”, alla cui guida svolse un’intensa attività, in direzione soprattutto dei contadini toscani e marchigiani, sviluppando così tra di loro l’associazionismo “bianco”. Nel 1918 Bertini, divenuto presidente della Associazione dei mezzadri e degli affittuari, l’anno successivo fu, con don Luigi Sturzo, tra i fondatori del Partito Popolare Italiano, che rappresentò alla Camera e, come ministro dell’Agricoltura, in due Governi Facta.


Negli anni del fascismo, Bertini si estraniò dalla politica ed esercitò a Bologna la professione di legale. Alla caduta del regime, ripresi gli antichi contatti, entrò come rappresentante della Democrazia Cristiana nell’organizzazione antifascista bolognese. Dopo la Liberazione, l’avvocato democristiano, candidato dal suo partito nel Collegio di Firenze, fu eletto alla Costituente; nel 1948 divenne senatore di diritto.