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Giulio Biglieri

Nato all'Aquila il 9 ottobre 1911, fucilato a Torino il 5 aprile 1944, bibliotecario, Medaglia d'argento al valor militare alla memoria.

Aveva ventun'anni quando fu arrestato, per la prima, volta dalla polizia fascista per ragioni politiche. Rinchiuso per qualche tempo nel carcere di Regina Coeli, a Roma, fu prosciolto in istruttoria e riottenne la libertà. La sua famiglia, intanto, si era trasferita a Novara. Nel 1940, Biglieri vince un concorso per bibliotecario e ottiene un posto alla Biblioteca Nazionale di Torino.
Richiamato alle armi come capitano di complemento, combatte sul fronte albanese. L'armistizio lo sorprende nell'Italia del Sud: Biglieri potrebbe rimanere al sicuro nel Mezzogiorno; preferisce ritornare nell'Italia settentrionale, per dedicarsi alla lotta antifascista, in contatto col Partito d'azione e il Partito socialista. Compie numerose missioni fra il Piemonte e Roma, nell'alto Novarese e in Val Sesia, dove si sono costituite le prime bande partigiane.
Nel febbraio 1944 è arrestato a Novara: rimane in carcere dodici giorni; riesce a farsi liberare e si trasferisce sotto falso nome a Torino. Qui si mette a disposizione del Comitato militare del CLN piemontese. Cadrà nelle mani dei fascisti pochi giorni dopo, con il generale Giuseppe Perotti e gli altri membri del Comitato. Processato e condannato a morte, sarà fucilato con altri sette compagni di lotta al Poligono del Martinetto.
Il Comune di Torino, dopo la Liberazione, ha intitolato a Giulio Biglieri una via.