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Elena Bono

Nata a Sonnino (Latina) il 29 ottobre 1921, scrittrice, deceduta a Lavagna (Genova) il 26 febbraio 2014.

Scrittrice, poetessa e traduttrice, Elena Bono, si trasferisce da bambina prima a Recanati, dove nutre il suo primo amore letterario per Giacomo Leopardi, poi in Liguria, a Chiavari, seguendo gli spostamenti del padre Francesco, insegnante, grecista e latinista. Il ramo materno è legato da vecchia amicizia con la famiglia di Benedetto Croce. Elena, poi, sposerà Gian Maria Mazzini, imprenditore e critico letterario, discendente collaterale di Giuseppe Mazzini e imparentato anche con Giuseppe Garibaldi.
Dopo l’8 settembre ’43, in seguito ai bombardamenti, i Bono sfollano sull’Appennino ligure, dove Elena entra in contatto con i gruppi partigiani, fornendo un contributo importante come staffetta e nelle informazioni sui rastrellamenti e sugli spostamenti di truppe nemiche. Ha operato nella Sesta zona, tra il Passo del Turchino e il confine con l’Emilia; il suo referente era, in particolare, l’Avv. Enrico Raimondi di Genova, primo presidente della Provincia di Genova liberata.

Buona parte della produzione artistica di Elena Bono – poesie, romanzi, opere teatrali e radiofoniche – è ispirata dalla Resistenza, in senso più prettamente storico (la biografia Per Aldo Gastaldi “Bisagno”, comandante partigiano) e, soprattutto, nella sua accezione più ampia, esistenziale, universale: le poesie raccolte in Piccola Italia, i versi dedicati alle stragi di Marzabotto e delle Ardeatine, la trilogia di romanzi “Uomo e superuomo” (Come un fiume, come un sogno; Una valigia di cuoio nero; Fanuel Nuti - Giorni davanti a Dio). Negli anni ’50, assieme a Pier Paolo Pasolini, è autrice di punta della Garzanti con la quale pubblica quello che Emilio Cecchi considerò il suo capolavoro, Morte di Adamo.

Nel 1991 le è stato dedicato lo speciale del Tg1 “Resistere oggi”, con la partecipazione del maestro di teatro Orazio Costa e del Sen. Paolo Emilio Taviani, presidente della Federazione Volontari della Libertà, che a Genova, nel 2000, la onorò con la consegna di una medaglia. Un suo testo per il teatro è stato portato in scena nel 2001 da Ugo Gregoretti e un altro lavoro tratto dalle sue opere è stato allestito col titolo Fiori rossi, memorie della Resistenza (2009). Tradotta in sette lingue, oltre all’attribuzione di diversi premi letterari nazionali e internazionali, nel 2004 è stata conferita a Elena Bono l’onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana. Più recentemente è stato pubblicato il volume Poesie. Opera omnia (ed. Le Mani, 2007).