Salta al contenuto principale

Renato Testori

Nato a Cannero Riviera (oggi Verbano-Cusio-Ossola) il 21 marzo 1915, morto a Torino il 29 gennaio 2009.

Nei giorni dell'armistizio, Renato Testori è sottotenente nel 2° reggimento alpini. avvocato, è figlio del notaio Stefano Emilio, liberale, eletto sindaco a Cannobio (Verbano-Cusio-Ossola) nel 1924 con un programma progressista e di difesa del territorio dalle speculazioni edilizie e per questo duramente contrastato dal Partito fascista locale fino alle dimissioni, nel febbraio 1926.

Seguendo la tradizione politica paterna, Renato si impegna subito nella Resistenza: prima nella “Banda Boves” è al fianco di Nardo Dunchi, poi nel Comando del Gruppo Divisionale Alpino diviene ufficiale di collegamento tra le brigate autonome di Enrico Martini “Mauri” e il CLN regionale piemontese, nel quale – per la componente liberale – in seguito sostituirà l'avv. Guido Verzone. Nel dicembre '44 viene arrestato e condotto alle Carceri Nuove di Torino. È già fidanzato con Lucia Boetto, sua collega pari grado nelle formazioni, che sposerà subito dopo la Liberazione.
Nel dopoguerra, Testori guiderà la Federazione di Cuneo del Partito Liberale Italiano. Nel 1983 ha raccontato l'esperienza partigiana nel film-documentario Le prime bande di Paolo Gobetti, realizzato con l'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza.

L'Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea “Giorgio Agosti” (Istoreto) conserva un fondo documentale donato da Renato Testori e dalla moglie. È decorato con Medaglia di Bronzo al Valor Militare con questa motivazione: “Organizzatore ardito e capace, dopo aver valorosamente combattuto con le formazioni partigiane delle zone montane collaborava con il locale CLN, sostituendosi agli esponenti arrestati durante i rastrellamenti effettuati dal nemico. Sempre in prima linea nei momenti di grave pericolo e nelle imprese di maggior rischio, sapeva assumersi compiti di particolare importanza per il coordinamento ed il proseguimento della lotta partigiana.

Arrestato dai nazifascisti e riuscito, dopo due mesi di detenzione, ad ottenere la libertà, riprendeva il suo posto di combattimento fino alla liberazione della città di Torino. Vinadio - Boves - Valli del Cuneese - Torino, settembre 1943 - aprile 1945”.