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Paolo Emilio Taviani

Nato a Genova il 6 novembre 1912, deceduto a Roma il 18 giugno 2001, insegnante, comandante partigiano, studioso, governante democristiano, senatore a vita.

Professore al Liceo classico di La Spezia, era stato richiamato come tenente di Artiglieria. Dopo l'aggressione italiana alla Francia, posto in congedo provvisorio, aveva ripreso l'insegnamento in un Liceo scientifico a Pisa. Nel marzo del 1943 stava per essere sottoposto a confino di polizia per aver organizzato a Pisa, Livorno, Lucca e Genova "gruppi di studio cristiano-sociali" coi quali, subito dopo la caduta di Mussolini, diede vita, a Genova, alla Democrazia Cristiana.
Il 28 luglio Taviani è, in rappresentanza della DC, tra i fondatori del Comitato ligure antifascista che comprende comunisti, socialisti, azionisti, liberali e repubblicani. Durante il periodo badogliano partecipa a Roma a una riunione della Direzione democristiana e subito dopo l'annuncio dell'armistizio è tra coloro che fondano il CLN Liguria.
Il 10 settembre, col nome di copertura di "Riccardo Pittaluga" entra nella Resistenza e come comandante di partigiani garibaldini si impegna, con l'azionista Eros Lanfranco, a far affluire armi verso il Monte Tobbio (nell'Alessandrino) e verso il Chiavarese, dove si vanno formando le prime formazioni. "Pittaluga" svolge un'importante attività ispettiva spostandosi dall'Alessandrino al Delfinato francese, dalla zona di Albenga alla Val Trebbia, dalla Val Borbera alla Val d'Aveto. Si porta a più riprese anche a Milano per incontrarvi Ferruccio Parri ed Enrico Mattei.
Sarà Taviani, dopo aver presieduto il 23 aprile 1945 la seduta del CLN Liguria che decide l'insurrezione, che annuncerà alla radio il 26 la Liberazione di Genova, avvenuta dopo la resa del generale tedesco Meinhold. Taviani, che ha lasciato nel suo libro Pittaluga la storia della sua esperienza partigiana (se ne parla anche nel libro di C. Brizzolari Un archivio della resistenza in Liguria), nel dopoguerra è stato uno dei massimi esponenti della DC, della quale è stato segretario nazionale dal 1948 al 1950. Parlamentare e più volte ministro (ha retto i dicasteri delle Finanze, del Tesoro, dell'Interno, del Mezzogiorno e del Bilancio), Taviani è stato anche vice presidente del Senato e, nel 1991, il Presidente Cossiga lo aveva nominato senatore a vita.
Illustre studioso di Cristoforo Colombo, nel 1988 aveva ricevuto la Medaglia d'oro ai Benemeriti della Cultura e dell'Arte. Propugnatore della creazione delle Regioni, per tre anni è stato anche sindaco del Comune di Fascia (GE). Al nome di Paolo Emilio Taviani è intitolato un Centro studi e di lui si ricorda che, negli anni del terrorismo e del sequestro Moro, fu deciso sostenitore della "linea della fermezza".