Franco Quarleri
Era iscritto alla Facoltà di Economia e commercio dell'Università di Genova quando, nell'agosto del 1940, entrò alla Scuola allievi ufficiali di Spoleto. Partecipò come sottotenente alla campagna di Russia e, rimpatriato, nel maggio del '43 fu assegnato al Deposito di Gricignano, presso Caserta. Al momento dell'armistizio, per non consegnarsi ai tedeschi, Quarleri decise di raggiungere il Pavese e qui si diede subito ad organizzare la resistenza armata. Nel febbraio del 1945, il giovane ufficiale (conosciuto con il nome di battaglia di Carli), fu nominato vice comandante della II Divisione Giustizia e Libertà "Masia", che ha operato nell'Oltrepò e in Val Trebbia. Quarleri è caduto proprio combattendo per la liberazione della sua città. Nella motivazione della ricompensa al valore è scritto: "Giovane entusiasta ed ardito, durante tutta la lotta di liberazione, forniva belle e luminose prove di coraggio nel corso di numerosi combattimenti, raggiungendo nelle file partigiane posizione di responsabilità e di comando. Quando già chiaramente si delineava la sconfitta tedesca, attaccava con decisione una grossa formazione avversaria, precludendole la ritirata, infliggendo forti perdite e facendo numerosi prigionieri. Nell'assaltare gli ultimi ed ostinati nuclei di resistenza, riportava più di una ferita, ma seguendo il suo slancio generoso, proseguiva sino al riparo nemico, abbattendosi sul ciglio conteso dopo avere seminato panico e morte col preciso lancio di bombe a mano. Chiaro esempio di coraggiosa tenacia e di alte virtù militari". Alla memoria di Franco Quarleri, l'Università di Genova ha conferito la laurea "ad honorem". Una lapide, posta presso il sottopassaggio ferroviario di Voghera dove è avvenuto l'ultimo scontro con i repubblichini, ricorda il giovane partigiano al quale la sua città ha intitolato una piazza.