"GAZA. Siamo nel pieno di una mobilitazione popolare a cui da decenni non assistevamo e che si può sintetizzare in tre parole: dignità, solidarietà, umanità. Condanniamo radicalmente parole d'ordine come "7 ottobre giornata della Resistenza palestinese"
"Siamo nel pieno di una mobilitazione popolare a cui da decenni non assistevamo. Famiglie, anziani, donne, uomini, giovani, ragazzi si sono uniti per alzare la voce, per protestare contro la politica criminale di Netanyahu, definita dagli organismi ONU come genocidaria, a Gaza, contro l’atto di pirateria nei confronti della Flotilla.
Dalle grandiose manifestazioni dei giorni scorsi, in cui era presente una nuova generazione, emerge un sentimento comune a tanta parte del nostro popolo che si può sintetizzare in tre parole costituzionali: dignità, solidarietà, umanità; ed emerge di conseguenza una straordinaria vicinanza nei confronti del martoriato popolo palestinese, in uno dei momenti più drammatici della sua già drammatica storia.
Hanno partecipato alle manifestazioni cittadine e cittadini di ogni età, di ogni opinione politica, di ogni luogo del Paese, esprimendo un’indignazione e una compostezza che disgraziatamente non trova riscontro nelle posizioni del governo e tanto meno nei rabbiosi tentativi della Presidente del Consiglio di sminuire o addirittura dileggiare non solo la Flotilla, vittima di un’aggressione piratesca, ma anche il grande movimento di popolo che ne è seguito e persino lo sciopero generale.
Condanniamo radicalmente parole d’ordine inaccettabili, come lo striscione con la scritta “7 ottobre giornata della resistenza palestinese” o lo slogan “Palestina dal fiume al mare”, e oggi, anniversario dell’efferato eccidio causato da Hamas, ne rinnoviamo l’esecrazione più totale. Ma questo non inficia minimamente il valore di una mobilitazione di milioni di persone che hanno manifestato pacificamente e civilmente, rappresentando così una presa di coscienza collettiva, civile e sociale, un ritrovarsi come comunità pacifica e democratica.
Gli iscritti e i dirigenti dell’ANPI hanno partecipato con impegno e generosità a questa straordinaria e continua mobilitazione. Abbiamo un prossimo appuntamento a cui invitiamo tutte e tutti: la marcia Perugia Assisi del 12 ottobre, che rappresenterà un punto alto dell’impegno per la pace, per il rispetto del diritto internazionale, per Gaza e per i diritti inalienabili del popolo palestinese: si riconosca subito lo Stato di Palestina, si operi in concreto per due popoli in due Stati in reciproca sicurezza, si operi concretamente per l’auto determinazione del popolo palestinese e per il diritto al ritorno.
Le organizzazioni internazionali, a partire dalle Nazioni Unite, dovranno garantire un clima di ricostruzione, pacificazione e convivenza pacifica dei due popoli, con uguale dignità.”
Segreteria nazionale ANPI