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Giorno della Memoria a Teramo

In occasione della “Giornata della Memoria” in cui si celebra il ricordo delle vittime dell’Olocausto e del Nazi-fascismo il Comitato Provinciale di Teramo dell’ANPI – Associazione Nazionale Partigiani D’Italia e l’Associazione “Teramo Nostra” organizzano un’iniziativa commemorativa e di studio con gli alunni dell’Istituto Liceale “G.Milli” di Teramo.

L’incontro si terrà Sabato 26 gennaio, alle ore 10, presso il Liceo “Milli” in Via Carducci e vedrà protagonisti gli studenti che leggeranno alcune lettere di tre eroi teramani della Resistenza condannati a morte: Sergio Gucchierato, Renato Molinari e Alberto Pepe.
Aprirà i lavori il Prof. Giovanni Di Giannatale – Preside del Liceo “Milli” ed autore di importanti studi e ricerche sulla resistenza nei luoghi di culto del Teramano (Convento Sette Fratelli di Mosciano S.Angelo e Convento Padri Passionisti di San Gabriele dell’Addolorata ad Isola del G.Sasso).

Seguirà il saluto di Piero Chiarini – Presidente di “Teramo Nostra” e l’intervento di Mirko De Berardinis – Segretario Provinciale dell’ANPI che illustrerà la vicenda dei tanti cittadini di origine ebraica reclusi nei luoghi di concentramento in Provincia di Teramo.
A conclusione dell’iniziativa sarà letta una missiva dell’ebreo Oscar Stein inviata al Podestà di Teramo Umberto Adamoli.
Il giorno successivo Domenica 27 gennaio, alle ore 11.30, presso la Villa Comunale “Stefano Bandini” di Teramo, sarà reso omaggio alla lapide che ricorda il sacrificio di Alberto Pepe e di tutte le vittime dei campi di concentramento nazisti con l’apposizione di una corona d’alloro alla presenza dei famigliari.

Il 27 gennaio – “Giorno della Memoria” - si celebra il ricordo della più grande tragedia del Novecento: l’Olocausto, perpetrato dai Nazisti nei confronti di Milioni di donne, uomini, anziani e bambini. Furono vittime della persecuzione e della deportazione nei campi di concentramento e di sterminio: Ebrei, zingari, prigionieri di guerra, omosessuali, disabili, comunisti ed altri oppositori che venivano ritenuti “diversi”, “inferiori” e “pericolosi” per lo Stato Totalitario. Ricordiamo dunque l’orrore del Genocidio, la violenza e la barbarie della superiorità della razza, compiute dal Nazismo in collaborazione con il fascismo italiano e quelli europei. Il Comitato Provinciale di Teramo dell’ANPI e l’Associazione “Teramo Nostra” renderanno omaggio a tre eroi teramani, di cui ricordiamo alcuni tratti:

SERGIO GUCCHIERATO: Giovane Partigiano nativo di Venezia, catturato sulle montagne sopra Montorio al Vomano, fu processato dal Tribunale Speciale Militare il 12 aprile 1943 e condannato a morte assieme ad altri due giovani Partigiani. Furono tutti e tre fucilati l’indomani, 13 aprile 1944 presso il Cimitero di Cartecchio. La lettera scritta da Sergio Gucchierato alla madre poche ore prima di morire, fu inviata alla famiglia dal Cappellano Militare Don Pietro Santini.
RENATO MOLINARI: Giovane Avvocato teramano, già esponente delle Organizzazioni del Fascismo, dopo il 25 luglio 1943 fece autocritica ed iniziò la resistenza nel teramano. Successivamente, prelevato dal Fascio Repubblicano fu inviato nel Nord Italia da dove fuggì per recarsi in Francia, legandosi alla Resistenza del Maquis. Tenne collegamenti tra la Resistenza francese e Italiana. Catturato nel marzo del 1944 fu fucilato a Rivoli (TO) da dove inviò le ultime lettere alla famiglia.
ALBERTO PEPE: Ufficiale di Artiglieria teramano, partecipò alla Campagna di guerra in Croazia e dopo l’8 settembre 1943 non accettando la collaborazione con i tedeschi, fu arrestato dai nazisti e tradotto in Germania con il numero 63313. Recluso in vari campi di concentramento come quello di Wietzendorf dove incontrò vari teramani (tra cui Carino Gambacorta successivamente Sindaco di Teramo) prima del suo trasferimento nel campo di “rieducazione al lavoro” di Unterluss, nei pressi di Amburgo, lasciò il diario che era parte della sua vita ai suoi Compagni di prigionia che lo custodirono. Il diario fu riportato da Ezio Di Curzio alla moglie Rosina. Le sua pagine racchiudono tutta l’angoscia di un uomo che continuò a sperare fino alla fine nella libertà. Morì a seguito di torture e vessazioni il 4 aprile 1945. Il diario della Prigionia “Cara Rosina” è stato edito dall’Istituto Abruzzese per la Storia d’Italia dal fascismo alla resistenza.