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Grecia: trovare la strada perché l'Europa resti unita

Concordo in pieno con le dichiarazione del Presidente Mattarella, nel senso che si aprono ora scenari imprevedibili; che tutti devono affrontare con senso di responsabilità e di solidarietà.
Certo, il voto della Grecia ha indicato una strada contraria al rigore eccessivo ed alla austerità come mito imprescindibile; e va bene e ne siamo tutti, in vario modo, soddisfatti. Ma i problemi sono più profondi e c’è da aspettarsi che le durezze smisurate non si sgretoleranno
con facilità. Bisogna, tuttavia, trovare una strada perché l’Europa resti unita ed anzi si consolidi, ma su basi più aperte, che non si identifichino solo col rigore, ma puntino soprattutto sulle prospettive di sviluppo e di rilancio; naturalmente con alcuni impegni per il
recupero dei debiti pregressi, che tuttavia non uccidano l’economia e la possibilità di vita dei Paesi debitori.

Spero che l’Italia giochi la sua parte, non allineandosi strettamente – come si è fatto soprattutto nell’ultima settimana - con i sostenitori della linea più rigida. E mi auguro che il socialismo europeo sappia trovare nelle sue radici e nei suoi valori di fondo, le ragioni per scelte diverse dal passato, più ispirate ai princìpi di libertà e uguaglianza che non alla semplice austerità.

Ci vuole anche un po’ di “anima” e di sensibilità sociale, in quest’Europa che non sa vincere gli egoismi, i razzismi e non riesce a superare il concetto che il più forte, il più dotato economicamente, ha sempre ragione. Questo non vuol dire assolvere gli errori; anzi bisogna chiamare alla responsabilità proprio chi li ha commessi (quasi mai i popoli, purtroppo inconsapevoli). Ma significa ragionare, sapendo che si sta parlando di persone, di famiglie, di cittadine e cittadini di Paesi diversi e non soltanto della materialità del denaro.

Carlo Smuraglia, presidente nazionale dell'Anpi