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Il 24 gennaio 1979, l'assassinio a Genova di Guido Rossa da parte delle brigate rosse. Le iniziative di CGIL e ANPI

Il 24 gennaio, 45° anniversario dell'omicidio a Genova dell'operaio e sindacalista Guido Rossa da parte deli terroristi delle brigate rosse, CGIL e ANPI daranno vita ad iniziative commemorative in città. Alle 9 in Via Fracchia, luogo dell'omicidio, saranno presenti Marco Bucci, Sindaco di Genova, Daniela Marziano, Assessore Municipio 1 Centro est e Gianfranco Pagliarulo, Presidente nazionale ANPI. Alle 10 allo Stabilimento acciaierie d'Italia di Genova Cornigliano, prenderanno la parola Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, Sindaco di Genova, Don Franco Molinari, cappellano del lavoro, Gianfranco Pagliarulo, Presidente nazionale ANPI, Luca Maestripieri, Segretario generale CISL Liguria, Mario Ghini, Segretario generale UIL Liguria, Franco Henriquet, Presidente della Fondazione Gigi Ghirotti, Michele De Palma, Segretario generale FIOM-CGIL. Alle 12 presso il Monumento a Guido Rossa interverranno Igor Magni, Segretario generale CGIL  Genova, Donatella Alfonso, Consigliera Comune di Genova e Gianfranco Pagliarulo, Presidente nazionale ANPI.

Di seguito un estratto dell'articolo, pubblicato nel 2021 sul nostro periodico www.patriaindipendente.it, di Massimo Bisca, presidente ANPI provinciale di Genova e componente della Segreteria nazionale ANPI, che ha condiviso con Guido Rossa la militanza sindacale e politica


"In quegli anni tremendi si facevano discussioni in cui si sottolineava come il terrorismo fosse estraneo alle tradizioni di lotta della classe operaia, che si è sempre battuta per salvare le fabbriche e le macchine e non per distruggerle e che, proprio per l’esperienza nella Resistenza e nel dopoguerra, un processo di involuzione, messo in moto dalla violenza, dalla insicurezza e dalla paura, avrebbe colpito per primi proprio la libertà e i diritti faticosamente conquistati.
Andava perciò fatta chiarezza coi lavoratori e coi cittadini: quel movimento eversivo non poteva contare sull’indifferenza che poteva essere scambiata per omertà, se non per simpatia verso i terroristi. E tutta la classe operaia doveva comprendere sino in fondo che, anche quando sparavano a un dirigente di azienda, in realtà colpivano e volevano isolare il mondo del lavoro, colpendo la libertà che esso ha sempre difeso.
Quello di Guido Rossa fu un omicidio che ha tolto ogni dubbio sulla vera natura delle Br, se ce ne fosse stato ancora bisogno.
Non scorderò mai quella mattina in fabbrica quando arrivò la notizia della sua morte, alla quale non volevo credere e mi dicevo: No, lo hanno solo ferito, non è possibile che abbiano sparato ad un operaio, a un delegato, a un comunista.
E fu ancora più difficile tenere l’assemblea generale, che subito mi chiesero di introdurre, per dire ai miei compagni di lavoro quello che era successo, con parole che non mi uscivano dalla gola, strozzate dal pianto, ma con fatica, e fermandomi ogni tanto, riuscii in qualche modo a terminare.
E poi vedere i visi di chi era lì e si rendeva conto, piano piano, della gravità di quanto era successo a un operaio che andava al lavoro
"

Massimo Bisca 

 

(Testo tratto da https://www.patriaindipendente.it/persone-e-luoghi/anniversari/guido-ro…)

 

IN ALLEGATO, le locandine delle iniziative