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Jovençan: giornata della donna

L'associazione di promozione sociale DORA-donne in Valle d'Aosta, in collaborazione con l'ANPI Valle d'Aosta e con il patrocinio del Comune di Jovençan e del Centre d'études les anciens remèdes organizza un'iniziativa culturale e di sensibilizzazione in occasione della

Giornata internazionale della donna

Sabato 8 marzo 2014 - dalle ore 17.30 alle 22.00

Sala del Consiglio Comunale di Jovençan

Alle 17.30 verrà presentata l'antologia delle opere premiate nell'ambito della IX edizione del concorso letterario, fotografico e per illustrazioni "Donne in opera - L'amore non c'entra" dedicato al tema della violenza contro le donne.

A seguire le poesie e i racconti premiati saranno letti ad alta voce nel corso di una LETTURA A STAFFETTA a cui prenderanno parte numerose amministratrici valdostane, sindacaliste, donne a vario titolo impegnate nel contrasto della violenza di genere.

È prevista la partecipazione della cantautrice valdostana NAIF HERIN.

Alle 20.30 sarà la volta della regista belga RACHEL LAMISSE che presenterà il suo documentario

"Dina"

dedicato a Dina Chasseur, anziana abitante del villaggio walser Frantze situato nell'alta Val d'Ayas.

La proiezione del documentario in occasione della ricorrenza dell'8 marzo vuole essere un modo per tributare un omaggio a tutte le donne della nostra regione e specialmente a coloro che hanno trascorso e trascorrono la propria vita in alta montagna.

L'associazione "DORA donne in Valle d'Aosta" con questa iniziativa vuole sottolineare che l'8 marzo non è una semplice ritualità, ma una ricorrenza importante per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sulle problematiche di disparità e violenza che investono in mondo femminile.

Non si tratta quindi di "celebrare" le donne una volta all'anno, ma di ribadire anche l'8 marzo che, in merito alle pari opportunità tra donne e uomini, nel nostro Paese tante e troppe sono ancora le questioni aperte.

- La violenza contro le donne, il femminicidio viene trattato come fenomeno "emergenziale" e spesso non come problema endemico della nostra società, che affonda le sue radici in una cultura maschile sessista e proprietaria ancora troppo diffusa e tollerata.

- Il mercato del lavoro spesso respinge e discrimina le donne. Ne sono una prova i dati preoccupanti sulla disparità salariale tra uomini e donne, il fenomeno delle "dimissioni in bianco", le politiche insufficienti in materia di conciliazione tra vita lavorativa e impegni familiari, i percorsi di carriera che premiano ancora oggi più gli uomini che le donne.

- I diritti civili come quello relativo alla libertà di scelta e autodeterminazione delle donne in caso di gravidanza vengono messi sotto attacco da movimenti integralisti e oscurantisti che mirano a imporre la propria volontà a tutta la cittadinanza. Molte strutture ospedaliere italiane non garantiscono la piena applicazione della legge 194 né l'accesso alla ru486 e alla pillola del giorno dopo.

- La rappresentazione delle donne nei media e nella pubblicità continua troppo spesso ad essere stereotipata, discriminante e umiliante.

- Le risorse economiche sottratte al welfare in nome della crisi colpiscono in primo luogo e pesantemente le donne a cui vengono ancora oggi affidati in modo nettamente prevalente i lavori di cura (assistenza ai figli, agli anziani, ai malati oltre ai "normali" lavori domestici).

- In ambito culturale e nella scuola non si investe a sufficienza sull'educazione al rispetto e alla valorizzazione delle differenze di genere e sul contrasto dell'omofobia pur trattandosi di obiettivi indicati come prioritari dall'Unione Europea.

- La presenza delle donne in politica continua ad essere inadeguata e fortemente al di sotto della media europea.