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Landini al 68° della battaglia di Sparavalle

Domenica 10 giugno, alle ore 10, Maurizio Landini, segretario nazionale della FIOM, commemora la battaglia partigiana dello Sparavalle.


Su iniziativa di ANPI, ALPI-APC, Comunità montana e Comuni di Ramiseto e Castelnovo Monti, verrà ricordato il 68° anniversario della battaglia dello Sparavalle.

Dopo l’omaggio floreale ai cippi dei caduti, la manifestazione, nel piazzale antistante il ristorante, inizierà col saluto del Sindaco di Castelnovo, Monti Marconi, seguito dalla orazione ufficiale del Segretario nazionale della FIOM, Maurizio Landini.

Studenti delle scuole medie locali concluderanno la mattinata con loro riflessioni su Resistenza e Costituzione.

La battaglia del Passo dello Sparavalle, a differenza di quella di Cerré Sologno del marzo ’44 (non cercata a priori dal Comando partigiano) fu una sfida dei comandi partigiani mirata a bloccare il transito delle forze armate nazifasciste, benché di gran lunga superiori.

La 144.a Brigata aveva un discreto numero di partigiani particolarmente preparati anche dal punto di vista militare: Camillo Marmiroli, Mirko alla mitragliatrice “Breda”, Giulio Canedoli, Nebe, alla mitragliatrice “Saint Etienne”, Bruno Camellini, Jak, col “Bren” inglese, Otrello Salsi, Gino, colo mitragliatore italiano. Una ventina di partigiani erano dotati di moschetti, mitra e bombe a mano.

Lo scontro, piuttosto violento, durò alcune ore, poi alcuni blindati tedeschi aprirono un varco, la pineta venne incendiata, i partigiani furono costretti a sganciarsi verso Monte Campestrino.

Il mitragliere Canedoli, ancora in divisa da marinaio, ferito, fu finito dai fascisti col calcio dei mitra.
Stessa sorte toccò ai due cugini Giglioli, che vennero passati per le armi.
Carlo Tedeschi, Pace, ferito e portato prigioniero all’ospedale allora funzionante nelle scuole di Rivalta, venne prelevato e portato fortunosamente in salvo da due partigiani che si presentarono come infermieri.
La sfida dello Sparavalle ebbe una forte eco influenzando giovani della montagna e della pianura che si arruolarono nelle file garibaldine.