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L'Aquila

“A settant’anni dalla liberazione della città dell’Aquila, l’omaggio alla memoria dei 9 martiri, con l’intitolazione del sentiero che, dalla Madonna Fore, conduce a Collebrincioni, è un’iniziativa che rafforza la nostra identità”.

Questo il commento dell’assessore alla Cultura Betty Leone sulla cerimonia che si svolgerà

venerdì 25 aprile - alle ore 12,00

alla Madonna Fore

inserita nell’ambito delle celebrazioni per la

Festa della Liberazione

e organizzata di concerto e in collaborazione con l’ANPI, il Club alpino italiano e l’Istituto abruzzese di Storia della Resistenza. Durante la cerimonia, cui interverranno il sindaco Massimo Cialente, la stessa assessore Leone e le massime autorità cittadine, lo storico Walter Cavalieri terrà un intervento volto a ripercorrere i fatti e il contesto legati all’eccidio dei 9 Martiri aquilani e a ricordarne la figura.

“Facendo seguito a una deliberazione del Consiglio comunale – ha proseguito l’assessore – in occasione della ricorrenza per il 70esimo anniversario dell’eccidio dei 9 Martiri giovinetti, la cui memoria è sempre viva nel ricordo della comunità aquilana, abbiamo scelto, significativamente, la data del 25 aprile per la cerimonia di intitolazione, alla quale prenderanno parte i parenti dei giovanissimi eroi della Resistenza aquilana. Ai Nove Martiri aquilani verrà intitolato il primo tratto del “Sentiero della Libertà” che, ripercorrendo i luoghi che furono rifugio per coloro che combattevano contro l’invasore straniero, va dalla Madonna Fore a Monte Archetto, nei pressi di Onna. Il ricordo e la storia, - ha concluso l’assessore - valori fondanti di ogni comunità, ci legano a questi luoghi, protagonisti di una memoria personale e collettiva, da coltivare e valorizzare quale elemento imprescindibile della ricostruzione”.

Questi i nomi dei 9 Martiri Aquilani, trucidati dai nazifascisti il 23 settembre del 1943: Anteo Alleva, Pio Bertolini, Francesco Colaiuda, Fernando Della Torre, Bernardino Di Mario, Bruno D’Inzillo, Carmine Mancini, Sante Marchetti, Giorgio Scimia.