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Mostra sul bombardamento di Roma

Ruine, macerie, vergogne! Settanta anni dal bombardamento su Roma

San Lorenzo 19 Luglio 1943

selezione inedita dalla Collezione Grammarolidi fotografie e documenti a stampa sul quartiere San Lorenzo di quei giorni

Uno strumento fondamentale che amplia notevolmente la conoscenza iconografica del bombardamento - finora ristretta a un limitato numero di immagini - e della vita del quartiere durante la guerra. Integrano il percorso espositivo alcuni documenti audio dell'Archivio Sonoro "Franco Coggiola", raccolti dal Circolo Gianni Bosio.

Inaugurazione venerdì 6 settembre - ore 17.30

Intervengono insieme al curatore Alessandro Grammaroli

Alessandro Portelli, Presidente del Circolo Gianni Bosio, studioso di storia orale

Lidia Piccioni, Dipartimento di Storia moderna e contemporanea della Facoltà di Lettere e Filosofia della "Sapienza" di Roma

Erino Colombi, Presidente della Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa di Roma (CNA)

Giulio Anticoli, Presidente della Associazione Botteghe Storiche di Roma, presidente di CNA Città Storica

L'esposizione è promossa dall'Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale - Dipartimento Cultura da Collezione Grammaroli, dall'Associazione Botteghe Storiche di Roma, dal Circolo Gianni Bosio in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.

Settanta anni fa, il 19 luglio del 1943, il quartiere romano di San Lorenzo è colpito dal primo grande bombardamento civile nella storia della città. Obiettivo degli angloamericani è lo scalo ferroviario centrale della capitale, ma le centinaia di bombe delle fortezze volanti feriscono a morte anche il popolare quartiere di San Lorenzo, gli adiacenti Appio, Tuscolano e Prenestino e la prima parte del tratto urbano delle vie Prenestina e Tiburtina. Il pastificio Pantanella e il birrificio Wührer bruciano per giorni, la semoleria Cerere è quasi demolita. Le vittime dei bombardieri alleati sono migliaia, sepolte nei numerosi palazzi sventrati dagli ordigni.

Per decenni gli scheletri degli edifici distrutti rimangono come simbolo dei tragici eventi del 19 luglio 1943 e monito sulle atrocità della guerra, fino a che le trasformazioni urbanistiche li cancellano o nascondono quasi totalmente. È un processo di rimozione che interessa non solo il paesaggio urbano, ma anche tutto il tessuto sociale. Gradualmente, dalla consapevolezza dei fatti storici di cui il quartiere è stato protagonista si passa alla disattenzione istituzionale e civile per le memorie di quanti furono testimoni diretti di quegli eventi.

Casa della Memoria e della Storia

Via San Francesco di Sales, 5

dal 6 settembre 2013 al 31 ottobre 2013

Orario: dal lunedì al venerdì - dalle ore 9.30 alle 20.00

Chiusura: Sabato e Domenica

Ingresso libero fino a esaurimento posti