Salta al contenuto principale

Giuseppe Dossetti

Nato a Genova il 13 febbraio 1913, deceduto a Oliveto di Monteveglio (Bologna) il 15 dicembre 1996, laureato in Legge, docente di Diritto ecclesiastico, parlamentare e dirigente della DC, sacerdote dal 1959.

Dirigente cattolico antifascista, dopo l'8 settembre 1943 prese parte alla Guerra di liberazione combattendo, coi nomi di copertura di "Benigno" e di "Serra", nelle formazioni partigiane del Reggiano. Nel dicembre del 1944, Dossetti fu nominato presidente del CLN provinciale di Reggio Emilia, ruolo che svolse sino alla Liberazione. Concluso il conflitto e designato vice segretario nazionale della Democrazia Cristiana, fu deputato alla Costituente. Divenne così membro della "Commissione dei 75", incaricata di redigere il progetto della nostra Costituzione, e s'impegnò con grande determinazione per portare i rappresentanti del suo partito su posizioni socialmente avanzate. L'esponente democristiano fondò poi il quindicinale Cronache sociali, attorno al quale si formò il gruppo, detto dei "professorini", della sinistra democristiana (da Fanfani, a La Pira, a Balbo, a Malfatti). Dopo uno scontro con Alcide De Gasperi (al Congresso del 1949 della DC a Venezia), per l'opposizione di Dossetti al Patto Atlantico, il dirigente democristiano, pur confermato vice segretario nazionale, decise di ritirarsi dalla vita politica, non prima di aver contribuito a grandi riforme della politica agraria e tributaria italiana. Nel 1956, concorse senza successo, in gara con Giuseppe Dozza, alla poltrona di sindaco di Bologna, ma in quel Consiglio comunale restò per due anni. Nel 1957 (già terziario francescano) abbandonò pure la cattedra di Diritto ecclesiastico all'Università di Modena e, due anni dopo, fu ordinato sacerdote nella chiesa bolognese di San Pietro. Impegnato nell'attività della "Piccola Famiglia dell'Annunziata", Dossetti tornò a farsi sentire in politica nel 1994, contro i propositi di stravolgimento della Costituzione, promovendo circoli a difesa della nostra Carta. Di Dossetti è rimasta un'amplissima produzione saggistica, giuridica, politica e religiosa. Quando morì, volle essere sepolto a Casaglia di Monte Sole (dove sorge una delle comunità da lui fondate), coi martiri dell'eccidio nazifascista di Marzabotto.