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"Mi chiamo Pietro, ho 26 anni e sono presidente dell'Anpi di Nichelino"

Quella che pubblichiamo è la lettera di un giovane presidente dell'Anpi. Pietro Rega ha 26 anni e dal luglio 2009 è presidente dell'Anpi di Nichelino, un grosso Comune del Torinese. Nella lettera racconta come è diventato "anpista" e su quali progetti la sua sezione sta lavorando.

Ecco il testo.

Carissimi compagni,

Ho potuto seguire con attenzione i lavori congressuali della nostra
importante associazione e sento la necessità di esprimere qualche pensiero.

Vorrei, perché penso sia utile ad invogliare molti giovani del nostro Paese
ad assumere un dovere civico fondamentale sostenendo la nostra associazione,
raccontare la mia storia e quella della sezione che ho l'onore di
presiedere.

Io ho 26 anni appena compiuti e da due anni sono il Presidente della sezione
“Concetto Campione” di Nichelino, una città di cinquantamila abitanti in
provincia di Torino.

Svolgendo il servizio civile all'Informagiovani della mia città, nel 2005,
ho avuto la fortuna di conoscere diversi partigiani che si riunivano quasi
quotidianamente nella loro sede, proprio a pochi metri dall'ufficio in cui
prestavo il mio servizio.

Dopo aver soltanto parzialmente esaurito, attraverso tantissime domande
rivolte ai nostri Partigiani, tutta la mia curiosità relativa alla storia e
alle esperienze legate alla Resistenza, decisi di fare la tessera e di
diventare militante della sezione locale.

Intanto, lavorando come giornalista, mi occupai di raccontare, su diversi
giornali locali, le storie dei partigiani e le attività svolte dalla sezione
nichelinese, indiscusso punto di riferimento, dal punto di vista sociale e
culturale, nella nostra città.

Dopo diversi anni di conoscenza reciproca e di impegno nell'associazione, mi
fu proposto, nel luglio 2009, di ricoprire la carica di Presidente.

Superata la naturale paura che colpisce normalmente chi si trova ad
affrontare una scelta molto impegnativa, soprattutto da un punto di vista morale, mi
decisi, grazie al sostegno di tutti, ad accettare questo ruolo.

Dopo due anni da quella scelta, posso dire di aver fatto, fino ad ora, una
delle più belle esperienze della mia vita.

La generosità e la bontà d'animo dei Partigiani nichelinesi hanno permesso,
a me e ad altre persone che la Resistenza non l'hanno fatta, di crescere e di
mettere in pratica dei progetti innovativi, in perfetta continuità con le
attività tradizionalmente svolte dalla nostra sezione.

Abbiamo deciso di instaurare un forte legame con l'amministrazione comunale
che ci ha permesso di realizzare, con il sostegno delle strutture e dei
disponibilissimi dipendenti comunali, dei percorsi di formazione e di
conoscenza della Resistenza e dei suoi protagonisti.
Abbiamo quindi deciso di promuovere incontri nelle scuole e di organizzare,
in collaborazione con altre associazioni del territorio, eventi riguardanti
tutti i principi fondamentali contenuti nella nostra Costituzione.

Abbiamo, inoltre, messo in piedi un grande progetto di raccolta dei
documenti e delle testimonianze dei Partigiani della nostra provincia, con l'obiettivo
di creare un archivio formato da video, documenti e fotografie.
Abbiamo l'idea, e speriamo di riuscire nei prossimi mesi a metterla in
pratica, di scrivere un libro che dia la possibilità a tutti, anche ai
giovani
del futuro, di ascoltare le parole dei nostri Partigiani.

Convinti che imparare la storia, sentendola raccontare da chi l'ha vissuta,
sia una esperienza umana e didattica impareggiabile, invitiamo tutti i
nostri coetanei a visitare le sedi sparse in tutta Italia, ad incontrare i
Partigiani, a fargli tante domande e a ringraziarli per tutto quello che hanno fatto per
noi!

A Lorenzo Magliano, Paolo Ruffino, Severino Cauda, Luigi Arboletti, Filippo
Taricco e a tanti altri che non ci sono più, voglio dire grazie per avermi
raccontato le loro storie e per avermi fatto capire che cosa vuol dire
essere un antifascista. Grazie davvero.


Pietro Rega
Presidente A.N.P.I. Nichelino