Salta al contenuto principale

Pagliarulo: “Basta silenzi, la premier dica se sta con Crosetto o con Donzelli”

"A questo punto gli italiani devono sapere se Giorgia Meloni condivide l'operato di Guido Crosetto o sta con Giovanni Donzelli", spiega Gianfranco Pagliarulo. Il presidente di Anpi coglie il punto più politico del caso Vannacci, il generale rimosso dal comando dell'Istituto geografico militare dopo la pubblicazione del suo libro con numerosi passaggi di natura omofoba e razzista, perché attorno alla vicenda dentro Fratelli d'Italia e al centrodestra sono evidenti delle crepe.

Perché, dice lei, Meloni dovrebbe esprimere il suo pensiero?
"Perché il suo silenzio ha un peso. Significa lasciare isolato il ministro della Difesa, considerato che se parla Donzelli e contesta Crosetto forse c'è proprio Meloni dietro. Se poi si aggiungono i contenuti del libro pubblicato da Meloni nel 2019, anche quello pieno di affermazioni incredibili e razziste, il dubbio si amplifica. Sono argomenti delicati e qualificanti, non si può far finta di nulla".

Meloni non è la sola a non dire una parola, il centrodestra in generale sembra abbastanza silente sulla vicenda.
"A me stupisce Forza Italia: dovrebbe rappresentare il centro, l'area moderata e liberale, nessuno di loro si è espresso".

Secondo lei i provvedimenti presi da Crosetto sono sufficienti?
"Un primo passo è stato fatto, ora occorre capire come questa inchiesta interna andrà avanti, sperando sia consona con le parole della Costituzione, che vietano ogni discriminazione".

E la libertà di parola del generale evocata dalla destra?
"Mistificazioni. Se Vannacci fosse un pensionato qualsiasi il suo libro non se lo filerebbe nessuno, e non si aprirebbe nessuna questione istituzionale, il problema è che ciò che ha scritto non è compatibile con alcuna carica nell'esercito e probabilmente nel farlo non ha rispettato le norme interme all'esercito stesso, come ho letto nella loro prima nota in cui si dice che non aveva chiesto autorizzazioni o pareri alla pubblicazione del libro".

A questo punto pensa che il generale si butterà in politica?
"Vannacci sembra divertito da questa vicenda, anche se si dichiara sorpreso dalle reazioni è del tutto improbabile che non sapesse che sarebbe scoppiato un putiferio, sembra che il libro avvii un progetto ed è ragionevole pensare a una candidatura da qualche parte, a destra, visto il vento che tira. L'offerta di Forza nuova va in questa direzione. Se è vero che il libro vende molto, e vedendo le critiche alle scelte di Crosetto, si conferma lo spessore reazionario del nostro Paese, che non è maggioranza ma c'è ed è consistente, è lo zoccolo duro della reazione italiana dai tempi del Msi".

Il tema del fascismo, vecchio e nuovo, sembra inseguire e non dare pace a questo governo. Dal caso De Angelis a quello di Boccali, solo per restare a questo agosto. Questo vi preoccupa?
"Sì perché con tutto ciò si conferma che Fdi non ha rotto i suoi legami con il fascismo, è un problema. Emerge chiaramente l'inadeguatezza del governo di un Paese fondato su una Costituzione nata dalla Resistenza, governo guidato da un partito che non ha ancora chiarito quanto si riconosce davvero in quei valori".

A cura di Matteo Pucciarelli 

(da https://www.repubblica.it/politica/2023/08/21/news/vannacci_pagliarulo_…) #Meloniparli