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"UCRAINA: SIAMO ALL'ALLARME ROSSO. URGE L'AVVIO DI UNA IMMEDIATA DE-ESCALATION"

"Spira un mortale vento di follia. Non basta la strage di civili israeliani da parte di Hamas. Non basta l'eccidio ininterrotto di oltre 30mila civili palestinesi da parte di Netanyahu, di cui chiediamo con forza l'immediata cessazione. L'escalation delle reciproche minacce a partire dalla guerra in Ucraina, che prosegue con la sua lunga scia di sangue, ha superato di gran lungo il livello di guardia.
Siamo davanti alle reiterate minacce di Macron di inviare truppe in Ucraina con l'incredibile invito ai francesi di prepararsi alla guerra, al continuo e annunciato incombere dell'uso dell'atomica da parte di Putin "se si tenta di minare la nostra sovranità e indipendenza", a un riarmo generalizzato e gigantesco da parte dell'Unione Europea, che ricorda ciò che avvenne prima delle due guerre mondiali.
Cos'altro deve succedere per far cambiare rotta? Ha mille volte ragione Papa Bergoglio quando ancora oggi denuncia "la pazzia della guerra" .
Cambiare rotta: ce lo chiedono la nostra coscienza, la Costituzione della Repubblica, la ragione stessa dell'unità europea, nata dalle ceneri della seconda guerra mondiale.
Lanciamo un appello a tutte le forze politiche italiane affinché si prenda atto dell'estrema gravità della situazione, si operi per avviare immediatamente, oggi e non domani, una de-escalation della guerra in Ucraina, del riarmo, della tensione internazionale, cessino i continui richiami alla necessità di aumentare gli armamenti e il numero dei militari.
Lanciamo un appello a Putin e a Zelensky affinché si apra finalmente un canale di trattativa, si fermino i fiumi di sangue e di odio, si avvii la composizione di un conflitto che si aggrava di giorno in giorno e che può portare alla terza guerra mondiale.
Lanciamo un appello all'Unione Europea per un'assunzione piena di responsabilità, per una parola di pace mai pronunciata dall'inizio dell'invasione russa, davanti al rischio sempre più concreto di trasformare il vecchio continente in un campo di battaglia per la terza - e sicuramente ultima - volta.
Lanciamo un appello al Segretario generale delle Nazioni Unite per ricondurre alla ragione tutti i Capi di Stato d'Europa, dagli Urali all'Atlantico, e per ricercare ogni possibilità di una mediazione fra le parti in conflitto, anche attraverso l'intervento di Paesi terzi come il Brasile, la Turchia, la Cina.
Siamo all'allarme rosso. Urge l'azione per fermare la guerra. Domani sarà tardi"


LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI