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70° della strage del 28 luglio 1943 in via Nicolò dell'Arca

Giovedì 25 luglio 2013

Ore 17 - ex Palazzo delle Poste - Piazza Cesare Battisti

Convegno "Noi ricordiamo" organizzato da Comune di Bari, Università, Ipsaic Anpi, Anppia, Camera del Lavoro

Prenderanno la parola

Corrado Petrocelli, rettore dell'Università di Bari

Vito Antonio Leuzzi, Ipsaic

Pasquale Martino, Anpi

Arturo Cucciolla, Anpi

Carlo Ghezzi, Fondazione Di Vittorio

Pino Gesmundo, Cgil Bari

il sindaco di Bari, Michele Emiliano.

Porteranno le loro dirette testimonianze Paolo Laterza e Giuseppe Lopez.

Ore 19 - Monumento delle Vittime del 28 luglio in Piazza Umberto

posizionamento pietre d'inciampo e deposizione corona d'alloro

Sono le venti "pietre di inciampo" che ricordano settant'anni dopo i caduti della strage del 28 luglio 1943.

Venti targhe per restituire una identità a tutte quelle vittime, in maggioranza giovani, operai e studenti, falciati dai proiettili esplosi da un reparto dell'esercito e da cecchini appostati nella sede della federazione del Partito fascista contro un pacifico corteo che andava ad accogliere gli antifascisti all'uscita del carcere. Tra gli oppositori imprigionati dal regime c'erano i filosofi Guido De Ruggiero e Guido Calogero, il giurista Michele Cifarelli e l'umanista Tommaso Fiore, il cui figlio diciottenne, Graziano, fu uno dei venti caduti, insieme a Fausto Buono (20 anni), Gaetano Civera (47), Giuseppe De Tullio (19), Francesco Di Girolamo (21), Nunzio Fiore (42), Michele Genchi (14), Vittorio Giove (18), Giuseppe Gurrado (29), Paolo Ladisa (16), Michele Laghezza (17), Angelo Lovecchio 53), Luigi Masciandaro (15), Giovanni Nicassio (15), Tommaso Piemontese (29), Giuseppe Potente (13), Gennaro Selvaggi (41), Francesco Sgrana (42), Franco Tannarelli (13), Giuseppe Tropepe (18).

Le "pietre di inciampo", realizzate su progetto dell'architetto Arturo Cucciolla - dall'idea dell'artista tedesco Gunter Demnig diffusa in molti Paesi europei - saranno installate per iniziativa del Comune di Bari, dell'Anpi, l'IPSAIC e CGIL.