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Tensione a Seregno per una lapide ai caduti di Salò

Nel cimitero di Seregno, un grosso centro della Brianza, da qualche giorno c'è una lapide a ricordo dei caduti della Repubblica sociale di Salò, ultima tricea del fascismo più crudele braccio armato dei nazisti. Una scoperta che offende e indigna, tanto più che la cerimonia è stata occasione per una manifestazione parafascista con bandiere e simboli dello squadrismo più bieco.

Hanno protestato molti cittadini antifascisti. Creandosi un clima di tensione che ha portato ad atti di vandalismo contro la lapide.

L'Anpi ha mandato una lettera al sindaco con cui motiva la sua protesta. Questo il testo:

Egregio signor Sindaco,
siamo venuti a conoscenza che pochi giorni fa, nel cimitero principale di Seregno, è stata apposta una lapide a ricordo dei caduti della Repubblica sociale di Salò. La cerimonia tenutasi per scoprire la lapide è stata accompagnata da una manifestazione nella quale sono stati esibiti in maniera evidente simboli e bandiere chiaramente riconducibili alla simbologia del regime fascista.
L'ANPI provinciale di Monza e Brianza esprime il più profondo dissenso nei confronti di questa iniziativa. Siamo stupiti anche per il fatto che la sua amministrazione abbia consentito che si svolgesse una manifestazione apertamente ispirata agli orrori della ideologia fascista. La nostra Costituzione, le leggi vigenti e anche recenti sentenze di cassazione, considerano un reato il tentativo di ricostituire, sotto ogni forma, il disciolto partito fascista, così come è anche considerato reato l'utilizzo di simboli, quali bandiere e saluto romano, che si richiamino alla ideologia fascista.
Appartiene anche a noi il sentimento della pietà umana, che deve essere rivolto a tutti i morti. Riteniamo, tuttavia, gravemente offensivo della verità storica, il tentativo ricorrente di equiparare chi è morto per la democrazia e la libertà e chi, invece, è morto per difendere un regime violento e torturatore e che ha trascinato il nostro paese nell'orrore della seconda guerra mondiale.
La lapide ai caduti della Repubblica di Salò è stata collocata, oltretutto, a pochi metri da quella che ricorda il sacrificio del Partigiano Colzani, fucilato dai nazifascisti. Il messaggio è terribile: fucilati e fucilatori messi sullo stesso piano.
Tutto questo per l'ANPI è inaccettabile cosi come, crediamo, sia inaccettabile per tutti i cittadini democratici.
Pertanto, gentile signor Sindaco, le chiediamo di riconsiderare la decisione presa e di rimuovere la lapide in oggetto. Riteniamo che questa sia una una scelta corretta che renderebbe giustizia a quanti sono morti a causa della violenza fascista e che hanno dato a noi tutti la possibilità di vivere in un paese libero e democratico.
La ringrazio per l'attenzione.
Con i migliori saluti.
Loris Maconi
Presidente ANPI provinciale di Monza e Brianza