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Presidio democratico ed antifascista a Macerata

Sabato 13 ottobre a Macerata presidio democratico ed antifascista in Piazza Annessione.

L'Anpi aveva chiesto alla Questura è di non permetter lo svolgimento di un corteo di Forza Nuova da Corso Cairoli a Piazza Mazzini organizzato per strumentalizzare una tragedia: quella dell'uccisione di due coniugi da parte di un giovane figlio di immigrati.

Ciononostante l'autorizzazione è stata concessa.

Per questa ragione un ampio schieramento di associazioni, partiti e organizzazioni sindacali hanno deciso di fare un presidio per ribadire che Macerata è una città democratica ed antifascita.

Qui di seguito la presa di posizione dell'Anpi di Macerata.

L'Anpi Macerata ha chiesto di negare l'autorizzazione al corteo di Forza Nuova per sottolineare la necessità per tutti i democratici e gli antifascisti di porre un argine al crescendo di manifestazioni di una forza politica che non ha mai nascosto il suo orientamento neofascista e neonazista.

Nell'attuale contesto di grave crisi sociale, economica ed istituzionale, la strategia di Forza Nuova è quella di canalizzare in senso razzista e xenofobo lo scontento, la rabbia e la paura di molti, in particolare degli strati più deboli della popolazione, e dei giovani.
A questo scopo, non si fanno scrupolo di strumentalizzare una tragedia. Ne è dimostrazione la reale motivazione del corteo che avrebbero voluto fare oggi.

L’assurda violenza che ha colpito i poveri coniugi Marconi è da subito stata collegata alla nazionalità dell'assassino (figlio di immigrati da 30 anni nel nostro Paese) e all’equazione “immigrato=criminale”, mentre è chiaro a tutti che l'assassinio è causa della droga e della spasmodica ricerca di denaro per procurarsela, fenomeno che purtroppo coinvolge molti altre ragazzi e ragazze, siano essi italiani o meno.

L’Anpi è consapevole che chiedere di impedire il corteo possa destare qualche interrogativo in chi sostiene l’intangibilità del diritto ad
esprimere liberamente la propria opinione, sancito dalla Costituzione.

L'Anpi ha sempre difeso e continuerà a difendere questo diritto ma ritiene intollerabile la propaganda di idee xenofobe e l’incitamento all’odio razziale e alla discriminazione, idee incompatibili con i principi della Costituzione, la democrazia e la libertà.