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L'Anpi di Catania: no a una via intitolata a Giorgio Almirante

"Tutta l’ANPI di Catania è indignata per la proposta da parte della commissione toponomastica di voler intitolare una strada a Giorgio Almirante".

A parlare è il presidente provinciale Santina Sconza.

"L’intitolazione di una strada o di una piazza - spiega - indica alle future generazioni un esempio, un modello di vita e di cittadinanza. La scelta dei nomi da dare ai luoghi pubblici è dunque occasione per una riflessione sulla storia e sulla identità di una nazione, sul suo passato e sul suo futuro. Per queste ragioni, ci sembra del tutto improponibile intitolare una via della nostra città a un uomo come Giorgio Almirante che ha partecipato come protagonista alla rivista del nascente razzismo fascista ("La difesa della razza", di cui è stato segretario di redazione). Ha quindi contribuito in prima persona a quella persecuzione antiebraica. Ha svolto un ruolo importante nella Repubblica di Salò, in cui è stato capo di gabinetto del Ministro Mezzasoma. Firmò allora anche il bando di fucilazione dei giovani italiani che rifiutavano di arruolarsi nell’esercito della Rsi per combattere assieme ai nazisti".

"E fu - ricorda Santina Sconza - proprio Giorgio Almirante, il fascista in doppio petto, quello rispettabile, quello con il senso dello Stato, a proteggere uno degli autori della strage di Peteano, dove furono uccisi il 31 maggio 1972 tre carabinieri con un’autobomba, Ciò è processualmente provato. Mentre Eno Pascoli il mediatore di Almirante fu condannato, il capo dell’MSI godendo dell’immunità parlamentare evitò di essere interrogato. Finché non intervenne un’amnistia praticamente ad personam, della quale beneficiava in quanto ultrasettantenne. Giorgio Almirante, dovette chiedere per sé l’amnistia perché il dibattimento lo avrebbe condannato mentre il suo complice fu condannato per il reato di favoreggiamento aggravato degli autori della strage".

Per tutti questi fatti - conclude - l’ANPI si oppone con fermezza alla proposta avanzata dalla commissione toponomastica. E chiede che la via sia intitolata non ai terroristi ma alle loro vittime: il brigadiere Antonio Ferraro e i carabinieri Donato Poveromo e Franco Bongiovanni.



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