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Né eroi, né martiri, soltanto soldati

La Divisione "Acqui" a Cefalonia e Corfù: settembre 1943.

a cura di Camillo Brezzi, Il Mulino, 2014, pp.356, euro 28,00

A distanza di settant’anni da quei giorni, tanto eroici quanto tragici, della difesa di Cefalonia e di Corfù, nel settembre 1943, l’Istituto storico autonomo della Resistenza dei militari italiani all’estero ha affidato ad alcuni tra i maggiori storici militari italiani il compito di ricostruire, in questo libro, quegli avvenimenti, nonché di studiare la progressiva elaborazione del loro ricordo.
La difesa di Cefalonia e di Corfù è già stata approfondita in numerosi studi, alcuni dei quali opera di testimoni e di protagonisti di quei giorni.

Ma, in questo volume, l’attenzione degli Autori dei diversi saggi è stata rivolta, oltre che sugli eventi, al significato che quegli episodi hanno rivestito per la memoria collettiva degli italiani, nei decenni seguenti ai fatti, senza peraltro trascurare le successive controversie giudiziarie, scaturite da quelle tragiche giornate.

L’Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, nella premessa scrive che, se è vero che i fatti di Cefalonia e di Corfù sono indissolubilmente legati alle vicende e al sacrificio degli uomini della Divisione “Acqui”, è da apprezzare altresì il ricordo degli appartenenti alle altre forze armate che ebbero, comunque, un ruolo attivo nelle vicende evocate, ma non parimenti tramandato e, quindi, a tutti noto.

Si tratta in particolare dei finanzieri del I° Battaglione mobilitato, dei Carabinieri, dei Marinai delle Batterie costiere e degli Equipaggi delle torpediniere “Stacco” e “Sirtori”, degli Aviatori del 4° Stormo Caccia Terrestre, del 5° Stormo Tuffatori e degli Idrovolanti Cant Z 506 di soccorso.

Storie, episodi e destini – come precisa l’Ammiraglio – di tanti militari italiani che, con uniformi diverse, ma con gli stessi ideali, affrontarono insieme “una lotta impari, dagli esiti già scontati e, proprio per questo, tanto valorosa e fulgida da dover essere ricordata da tutti, per sempre”.

Camillo Brezzi ha insegnato Storia contemporanea nell’Università di Siena-Arezzo ed è Direttore scientifico della Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano.