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Teresa Adele Binda

Nata a Suna di Verbania nel 1904, fucilata a Beura Cardezza (VB) il 27 giugno 1944, operaia tessile, Medaglia d'oro al Merito civile alla memoria.

Maestra di telaio alla Rhodiaceta, era rimasta vedova a soli 25 anni. Quando l'unico figlio (Gianni Soffaglio, classe 1928), decise di andare in montagna con i partigiani, non esitò a raggiungerlo e visse con lui un non breve periodo di pericoli e di sacrifici.
Tornata a Suna, Teresa (molto conosciuta in paese, anche perché cugina del campione di ciclismo Alfredo Binda), fu presto prelevata dai nazifascisti che la incarcerarono e la torturarono per estorcerle informazioni sulla Resistenza. Teresa Binda non parlò e fu fucilata, con altri otto prigionieri, dai tedeschi.
Nel 2003 è stato pubblicato un opuscolo sui "sentieri partigiani" dedicato a Mamma Teresa e a tutte le donne della Resistenza. Nel 2008, il Presidente della Repubblica ha consegnato nelle mani di Gianni Soffaglio l'onorificenza alla memoria della madre, che ha questa motivazione: "Madre di un partigiano, catturata per rappresaglia, veniva segregata e torturata dai nazifascisti . Essendosi rifiutata di fornire informazioni ai suoi persecutori, veniva consegnata ai nazisti che barbaramente la fucilavano insieme ad altri prigionieri. Fulgido esempio di eccezionale coraggio, di fierissimo contegno e di profonda fede negli ideali di libertà e democrazia".
In ricordo di "Mamma Teresa" in via Gioberti, a Suna, è stata murata una lapide.