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Giuseppe Galli

Nato a Milano il 24 agosto 1924, morto nel Lager di Dachau il 9 aprile 1945, artigiano.

Militare in Aeronautica, fu sorpreso ad Udine dall’armistizio. Raggiunte le formazioni partigiane che si andavano costituendo nelle vallate friulane tra i fiumi Natisone e Torre, Galli combatté contro i nazifascisti nella 113ma Brigata “Mazzini” della Divisione Garibaldi “Natisone”, sino alla fine di settembre del 1944.
Catturato durante un rastrellamento, il ragazzo era stato deportato dai tedeschi a Dachau, dove sarebbe morto a pochi giorni dalla Liberazione.
Alla stessa sorte era fortunosamente sfuggito suo padre, un operaio antifascista che lavorava alle Officine Redaelli e che, prelevato in fabbrica all’incirca negli stessi giorni della cattura del figlio, era stato caricato su un convoglio diretto in Germania; riuscito a fuggire durante una sosta del treno alla stazione di Bolzano, l’operaio, benché ferito, riuscì a tornare a Quinto Romano dove i Galli abitavano.
Giuseppe Galli è ricordato a Quinto Romano, con altri caduti per la liberta, in una lapide apposta dall’ANPI in piazza G. Monti.