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Gualtiero Gustinelli

Nato a Città di Castello (Perugia) il 26 febbraio 1911, scomparso a Città di Castello (Perugia) il 5 aprile 1971, fornaio e imprenditore, due volte Medaglia d'Argento al Valor Militare per la lotta di Liberazione.

Dopo l'armistizio dell'8 settembre, malgrado una famiglia numerosa e tre figli in tenera età, Gustinelli entra nel movimento locale di opposizione alla tirannia nazi-fascista, arruolandosi nella Brigata Proletaria d'Urto “San Faustino” con il nome di battaglia “Memo”. Diviene Comandante di squadra e il suo contributo alle attività della formazione partigiana nella zona di Pietralunga (Perugia) gli varrà una prima Medaglia d'Argento al VM con queste motivazioni: “… Partecipava a numerose azioni mettendo in luce alte qualità e capacità e distinguendosi per coraggio e spirito di iniziativa. Nel corso di un'azione contro superiori forze avversarie, si offriva come guida all'equipaggio di un carro armato alleato in ricognizione. Sottoposto questo ad intenso fuoco nemico in zona di difficile movimento, egli, onde permettere al carro di invertire la marcia, si portava audacemente allo scoperto attirando su di sé il tiro avversario fino al compimento della manovra. Valido esempio di valore personale e di spirito di altruismo” (Pietralunga, Perugia, 10 luglio 1944).

All'inizio del 1945 con il contingente partigiano dell'Alta Valle del Tevere si arruola come volontario nel Gruppo di Combattimento “Cremona”, che stava operando nel settore di guerra adriatico al fianco dell'VIII Armata britannica. Durante i combattimenti svoltisi nei primi giorni del mese di marzo presso Ravenna, prende parte con coraggio e altruismo all'azione militare del “Cremona”. Perciò verrà decorato con una seconda Medaglia d'Argento al VM, così motivata: “… Sempre tra i primi nelle azioni più rischiose, più volte destava ammirazione nei superiori e nei compagni. Durante un attacco a un caposaldo nemico, d'iniziativa si portava col fucile mitragliatore in luogo scoperto ed avanzava ed eliminava con il secondo colpo un centro di fuoco. Visto cadere gravemente ferito il portamunizioni, lo trasportava in luogo coperto attraversando una zona battuta, dopo di che ritornava al proprio posto di combattimento ed animava i suoi compagni con l'esempio del suo coraggio e del suo ardore. Stremato di forze dopo due ore di combattimento, sveniva vicino alla sua arma e, rianimatosi, non permetteva di essere sostituito” (Casa dei Venti, Ravenna, 2 marzo 1945).

Le onorificenze gli verranno conferite il 6 aprile 1945, a Ravenna, dal generale Harold Alexander, comandante supremo delle forze alleate del Mediterraneo e dell'VIII Armata britannica.

Con le delibera n. 162 del 9 aprile 1981 il consiglio comunale di Alfonsine all'unanimità gli conferirà la cittadinanza onoraria: “il consiglio comunale di Alfonsine, interprete dei sentimenti dei cittadini tutti di Alfonsine risorta nel nome della libertà, per la giustizia e la pace, pegno di plauso e riconoscenza indelebile, la cittadinanza honoris causa conferisce, a voti unanimi, al combattente per la libertà, inquadrato nel glorioso G. C. Cremona, per una felice e libera Italia”.

A Gualtiero Gustinelli è intitolata una via nel comune di Città di Castello.

La sua storia e le vicende di cui fu protagonista sono raccontate nel libro di A. Tacchini “Guerra e resistenza nell'alta valle del Tevere (1943-1944)", 2015; altre notizie nel volume di P. Pannacci, “Le scelte – I tifernati e la politica del novecento”, 2003.