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Sergio Alpron

Nato a Verona il 24 aprile 1910, fucilato a Savona il 31 marzo 1944, rappresentante di commercio.

Di famiglia ebrea residente a Sestri (Genova), nel tentativo di sottrarsi alle persecuzioni razziali aveva assunto il nome di Giovanni Gabbia. Membro dell'organizzazione comunista clandestina, dopo l'8 settembre 1943 prese parte alla Resistenza, cominciando con l'organizzare il recupero e l'occultamento di armi abbandonate dai nostri militari. Ebbe poi il comando di un G.A.P. e partecipò a numerose azioni, tra le quali un clamoroso attacco ad un reparto tedesco nelle strade di Sestri. Dopo questa impresa, individuato dalla polizia fascista, fu costretto a lasciare la città.
Portatosi nei dintorni di Nizza Monferrato (Asti), Alpron si unì a quelle formazioni partigiane e divenne il comandante militare della zona di Garessio. Era in missione ad Albenga (Savona), quando cadde nelle mani della polizia. Tradotto nel riformatorio di Cairo Montenotte fu fucilato, dopo essere stato sottoposto a tortura, nella fortezza ex "Priamar".
Un semplice biglietto di addio di Sergio Alpron ai familiari, è pubblicato nel libro Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana.