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Danijl Varfolomeievic Avdeev

Nato a Noviki Vologodskaia il 21 dicembre 1917, caduto in località San Francesco di Vito d'Asio (PN) l'11 novembre 1944, ufficiale sovietico, Medaglia d'oro della Repubblica italiana al valor militare.

Capitano di Cavalleria dell’Armata Rossa, Avdeev era riuscito a fuggire da un Lager nazista dove era stato rinchiuso e a raggiungere i partigiani italiani in Friuli.

Conosciuto nella Resistenza col nome di Daniel, il capitano Avdeev comandava il Battaglione “Stalin” della Divisione Garibaldi “Carnia”. Il suo reparto era composto da friulani, russi, slavi e polacchi.

Avdeev partecipò a tutti i sanguinosi scontri in difesa della Zona libera della Carnia e cadde da valoroso sulle sponde dell’Arzino, dopo aver sparato sino all’ultimo colpo della sua arma per proteggere la ritirata dei suoi uomini di fronte ad un feroce rastrellamento.

Il suo corpo fu sepolto nel comune di Clauzetto (UD), dove una lapide bilingue ne ricorda le leggendarie imprese.

La motivazione della sua Medaglia recita: “Ufficiale della Cavalleria sovietica, si sottraeva alla deportazione nazista e attraverso la Svizzera, guidando un gruppo di connazionali, dopo dura e arditissima marcia, giungeva nelle prealpi carniche in Friuli. Qui riuniva in un reparto unico tutti i cittadini sovietici sfuggiti alla prigionia nazista e si metteva agli ordini del comando Garibaldi del Friuli, operando con coraggio e sagacia contro il comune nemico. Nel novembre del 1944, durante la violenta offensiva nazista lungo le valli dell’alto Tagliamento e dell’Arzino, Danijl Varfolomeievic Avdeev, con alcuni partigiani, nel tentativo di far saltare la strada da dove irrompeva il nemico, venne sopraffatto da ingenti forze naziste e dopo strenua ed eroica difesa, che permetteva lo sganciamento dei partigiani italiani, cadde in un sublime atto di eroismo donando la sua giovane vita alla causa della liberazione d’Italia”.