Giorgio Salamanna
Giorgio Salamanna nasce a Melpignano (Lecce) il 17 ottobre 1923. Di professione sarto, con l’entrata dell’Italia in guerra è richiamato alle armi in fanteria. Alla data dell’8 settembre 1943 presta servizio in Montenegro, inquadrato col grado di caporale nel XIV Corpo d’Armata, 151a compagnia presidiaria della Divisione Venezia al comando del generale Giovanni Battista Oxilia.
Dopo l’armistizio, la Divisione non accetta la resa intimata dai tedeschi e si trasforma con larga adesione in unità partigiana collegata con l’Esercito Popolare di Liberazione Jugoslavo. Nello stato di servizio rilasciato dal comando Divisione d’Assalto Garibaldi (è il nome assunto dalla nuova formazione dell’esercito italiano che fiancheggia la Resistenza jugoslava) Salamanna risulta subito aggregato alla 16a Brigata Montenegrina, nella quale combatte fino al gennaio 1944, quando cade prigioniero dei tedeschi.
È deportato nel campo di transito di Semlin (Zemun), sulla riva sinistra della Sava di fronte a Belgrado, in attesa di essere trasferito in Germania in qualità di internato militare italiano. Grazie alla sua abilità di sarto e anche di barbiere, tuttavia, è trattenuto per molti mesi nel lager dislocato in Serbia, finché, in seguito a un bombardamento aereo alleato, approfittando del caos prodotto da un vasto incendio evade in compagnia di altri detenuti.
Si rifugia presso contadini serbi che gli offrono generosa accoglienza e nascondiglio. Il 13 aprile 1945 si riaggrega ai reparti partigiani della 21a Divisione serba dell’EPLJ, costituita in Serbia meridionale. Il 24 maggio risulta inquadrato nel 2° Battaglione Matteotti. A causa delle precarie condizioni di salute è ricoverato in ospedale.
A luglio del 1945 rientra in Italia. Si iscrive all’ANPI, a Bari, il 1° settembre 1945. Il 6 giugno 1947 riceve il riconoscimento della qualifica di partigiano combattente dalla Commissione di riconoscimento per gli italiani che hanno combattuto all’estero.
Dopo una costante attività nell’associazione partigiana, accompagnata da una convinta “militanza di base” socialista (nel PSI, nel PSIUP e nel PDUP), il 9 ottobre 1977 Salamanna è eletto presidente dell’ANPI provinciale di Bari. Nei decenni seguenti si impegna con profonda dedizione allo sviluppo e alla tutela dell’associazione restando figura di riferimento prestigiosa del partigianato in Terra di Bari. Manterrà la carica di presidente provinciale dell’ANPI fino alla morte avvenuta a Bari il 29 giugno 2015.
(p.m.)