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Raffaele Cadorna

Nato a Pallanza (NO) nel 1889, morto a Pallanza nel 1973; figlio del maresciallo Luigi Cadorna, Capo di Stato maggiore dell'esercito dal 1915-17 e nipote del comandante delle truppe entrate a Roma nel 1870 a compimento dell'Unità d'Italia.

Ufficiale di cavalleria e di Stato maggiore, generale, comandante della Scuola di Pinerolo, poi del corpo motocorazzato "Ariete" che dal 9 settembre '43 si oppone ai tedeschi nell'occupazione di Roma. Caduta la capitale in mano germanica, elude la cattura collegandosi con il Centro militare clandestino del col. Montezemolo.
Su invito del governo nazionale, insediato a Roma liberata, e del Comitato di liberazione nazionale Alta Italia (CLNAI) nell'estate del '44, lanciatosi col paracadute nel bergamasco, raggiunge Milano. È nominato comandante generale del CVL nel novembre successivo. Nell'insurrezione liberatrice dell'aprile '45 tratta la resa delle forze armate fasciste. Promosso per meriti speciali, nel maggio '45 è nominato Capo di Stato maggiore dell'esercito; decorato con 4 attestati al valore militare. Eletto al Senato della Repubblica nella prima e seconda legislatura.