Salta al contenuto principale

Mario Spinella

Nato a Varese il 17 marzo 1918, morto a Milano il 6 aprile 1994, intellettuale.

Di padre calabrese e madre umbra, Spinella ha trascorso l'infanzia e l'adolescenza a Messina. Di qui è partito, a diciotto anni, per frequentare l'università a Pisa, dove è ammesso alla Normale. Si laurea con una tesi sul Guicciardini. Tra il 1940 e il 1941 è lettore d'italiano all'Università di Heidelberg. Nel 1942 viene mandato sul fronte russo con l'ARMIR, dove è testimone della disfatta e della ritirata dell'Esercito italiano. Dopo essere stato liberalsocialista, di ritorno dal fronte russo, entra nella Resistenza, nelle cui file militerà sino alla Liberazione. In un suo libro, considerato il più bello (Memoria della Resistenza), scritto nel 1961, ma pubblicato soltanto nel 1974 da Mondadori, Spinella ripercorre come in un diario la propria vicenda tra l'estate del 1943, quando si trovava a Brescia reduce dalla campagna di Russia, e l'estate del 1944 quando - dopo l'attività clandestina e la guerra partigiana combattuta in Toscana - parteciperà alla liberazione di Firenze, dove rimarrà sino al 1945 come responsabile del radiogiornale partigiano Radio Firenze Libera. Spinella è, per un certo tempo, segretario di Palmiro Togliatti, quindi, nel 1948, capo redattore di Vie Nuove e poi, sino al 1956, dirigente formatore alla Scuola quadri del PCI alle Frattocchie. Nel 1957 l'approdo a Milano, dove svolge attività di giornalista e dirigente editoriale, e dove comincia un suo defilarsi dallo scenario politico, per un maggiore impegno nello studio e nella scrittura. Scrive per Rinascita, per Utopia, che dirige dal 1969 al 1971, per il Piccolo Hans, per Alfabeta, che ha contribuito a fondare nel 1979. Si occuperà di psicoanalisi e di letteratura, di poesia e di filosofia e approfondirà gli studi su Gramsci. Oltre a Memoria della Resistenza, ristampato da Einaudi nel 1995, Spinella ha pubblicato Sorella H.,libera Nos(1968), Conspiratio Oppositorum(1971), Le donne non la danno(1980), Lettera da Kupjansk (Premio Viareggio 1987). Ha lasciato un romanzo inedito (Rock) e, alla Biblioteca Comunale di Suzzara, un Fondo Librario di circa seimila volumi, trenta buste di documenti e oltre milletrecento lettere.