Bibliografia di Resistenza e Fascismo
Non Mollare
a cura di Gaetano Salvemini, Ernesto Rossi, Piero Calamandrei, La Nuova Italia, 1955, pp.117
A trent’anni dal primo numero è stata qui ripubblicata, in tavole fototipiche, la serie dei numeri di “Non Mollare”, il primo foglio clandestino di lotta contro il Fascismo, uscito in Firenze dal gennaio al luglio 1925, per opera di un gruppo di antifascisti raccolti attorno a Carlo e Nello Rosselli, a Gaetano Salvemini e a Ernesto Rossi.
Guerra partigiana
di Dante Livio Biancom, Einaudi, 2006, pp.LVI-152, euro 9,80
“È il diario di Livio – scrive Nuto Revelli nell’Introduzione – che diventa storia, il documento conclusivo di un’epoca grandiosa e irripetibile, l’atto di fede di un uomo che non vuole arrendersi. Scritto nei giorni compresi tra la smobilitazione e l’inizio della restaurazione, scritto concitatamente, di getto, risente del clima del momento: alcuni temi sono appena accennati, e non poche polemiche risultano sfumate, prudenti, quasi nascoste tra le righe.
Racconti della Resistenza
a cura di Gabriele Pedullà, Einaudi, 2006, pp.338, euro 12,00
Per Italo Calvino il libro letterario più rappresentativo della Resistenza “non potrebbe essere altro che un’antologia”.
Le campagne italiane e la Resistenza
a cura dell'Istituto Alcide Cervi, Grafis, 1995, pp.270
Nella “guerra di Liberazione” non c’è stata soltanto la lotta armata, ma anche la vicenda dei militari internati nei Lager per il rifiuto a combattere con i tedeschi e con i fascisti, e inoltre la “resistenza civile” della popolazione nel dramma di quei tempi. In questa particolare concezione di Resistenza, i contadini sono stati parte importante, per avere messo in atto forme antiche di solidarietà della comunità, accompagnate da nuove strategie di protezione, necessarie per la situazione di emergenza creatasi nell’Italia occupata.
Ondina Peteani
di Anna Di Gianantonio e Gianni Peteani, Mursia, 2011, pp.274, euro 17,00
Questo libro-biografia della prima staffetta partigiana d’Italia, deportata ad Auschwitz (n.81672), è stato presentato dall’Editore in occasione del “Giorno della Memoria”, il 27 gennaio 2011.
Storia della Brigata «Maiella» 1943-1945
di Nicola Troilo, Mursia Ed., 2011, pp.344, euro 18,00
Nell’autunno del 1943 il comandante in capo delle forze tedesche in Italia, maresciallo Kesselring, nel tentativo di ostacolare l’8a armata britannica del generale Montgomery sul Sangro, adottò – nella parte montuosa della provincia di Chieti – la tecnica della «terra bruciata», distruggendo oltre venti paesi e abbandonandosi a eccidi e stragi di civili inermi.
Il nonno racconta ai nipoti
Giuseppe Valenzi, Gruppo Editoriale L'Espresso, 2010, pp.546, euro 27,00
Sono le memorie di guerra di un sergente radiotelegrafista della Divisione Parma, durante l’invasione dell’Albania e della Grecia da parte delle forze dell’Asse.
Un diario scritto dall’Autore (all’età di 78 anni) a partire dall’estate 1993, quando il nipote gli regalò un quaderno a righe grandi, chiedendogli di riportare in ordine cronologico tutto quanto gli era accaduto in guerra. Una testimonianza diretta di chi è riuscito a salvarsi e ha potuto raccontare quello che ha passato al fronte e quello che ha trovato al rientro in Italia.
L’insurrezione legale
Edmondo Montali, Ediesse, 2011, pp. 360, euro 18,00
Il libro ripercorre la successione degli eventi e delle manifestazioni di piazza che, nell’estate del 1960, costrinsero alle dimissioni il governo Tambroni (sostenuto con i voti determinanti del Movimento Sociale Italiano).
Questa ricostruzione storica è affidata a un saggio di Fabrizio Loreto che analizza la crisi politica italiana del 1960 ed esamina il ruolo dei diversi “attori” (politici e sociali) in campo, offrendo una interpretazione sulla base, soprattutto, delle acquisizioni storiografiche più recenti e di una vasta documentazione.
Il bambino di Varsavia. Storia di una fotografia
di Frederic Rosseau, LaTerza, 2011, pp. 201, euro 18,00
“Chi non ha visto lo sguardo terrorizzato di quel bambino minacciato da un soldato tedesco durante la Seconda Guerra mondiale? Libri e manuali di storia, riviste, documentari televisivi, siti Internet: forse l’immagine non è mai stata tanto presente quanto oggi”. L’istantanea che ritrae il piccolo ebreo del ghetto di Varsavia con le mani in alto fa così parte della memoria collettiva che ha trasformato, nel corso del tempo, il protagonista in una icona della Shoah che erra nel campo della memoria occidentale da più di sessant’anni.
Case di latitanza
Maura Piccialuti Caprioli. Laterza (1979), pag.268.
Con questa definizione ‘case di latitanza’ si intendono quelle abitazioni – in genere casolari e case coloniche di contadini sperdute in pianura e collina - che offrono riparo, alloggio, sostegno ai partigiani e disertori. Talvolta rappresentano dei veri e propri quartieri generali per le riunioni e la distribuzione della stampa clandestina, depositi di armi e centri di smistamento di quanti vogliono salire in montagna a combattere.