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Borgo San Dalmazzo

Il 18 settembre 1943, in seguito all'occupazione nazista di Cuneo, il locale comando tedesco procede all'arresto immediato di tutti gli stranieri presenti nel territorio. I prigionieri vengono rinchiusi nell'ex caserma degli alpini di Borgo San Dalmazzo, piccolo centro a pochi chilometri dalla città. L'edificio diviene così un campo di transito gestito dalle autorità locali, subordinate agli occupanti.

Gli “stranieri” menzionati dal bando sono circa 800 ebrei fuggiti in Italia dopo l'8 settembre in seguito alla ritirata dalla Francia delle truppe italiane. Nella zona della Francia meridionale controllata dall'esercito italiano sono state concentrate, dal 1942, con il sistema della ‘residenza forzata', alcune famiglie di ebrei non solo francesi (polacchi, tedeschi, ungheresi, austriaci, slovacchi, rumeni, russi, greci, turchi, croati, belgi). Lo sbandamento dell'esercito italiano e l'accanimento nazista nei loro confronti li porta a un vero e proprio esodo oltre le Alpi, in quanto l'Italia, dopo la caduta del fascismo, viene ritenuta un luogo più sicuro.

Invece, i tedeschi, con la collaborazione dei fascisti italiani, arrestano 349 persone, delle quali 328 vengono deportate nei campi di sterminio il successivo 21 novembre. Sopravvivranno in 18 (accertati). Dal 9 dicembre 1943 al 13 febbraio 1944 il campo passa sotto controllo repubblichino: sulla base dei dettami della Carta di Verona – manifesto programmatico dell'RSI, approvato il 14 novembre 1943, che prevede, tra le altre cose, la qualifica degli appartenenti alla "razza ebraica" come stranieri e quindi, durante la guerra, nemici –altri 26 ebrei residenti in provincia vengono arrestati e internati.

Anche queste persone partono, via Fossoli, per i campi di sterminio. La loro deportazione coincide con la definitiva chiusura del campo.

Gli stranieri fuggiti alla cattura vengono aiutati da alcune famiglie della zona, spesso sollecitate e sostenute dai parroci locali, don Raimondo Viale e don Francesco Brondello, ai quali sarà successivamente riconosciuto il titolo di “Giusti” dallo stato di Israele. Il clero locale svolge un prezioso lavoro di assistenza e collegamento, non solo coinvolgendo i civili ma mantenendo anche rapporti con le formazioni partigiane del territorio.

Nel 2000, la città di Borgo San Dalmazzo è stata insignita della Medaglia d'Oro al Merito Civile dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

Notizie tratte da: http://comune.borgosandalmazzo.cn.it/citta/campo_ebrei.html

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