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Fossoli

Campo di prigionia per soldati britannici fino all'8 settembre, il campo di Fossoli sorge nell'omonima frazione del comune di Carpi, in provincia di Modena.

Dopo l'armistizio, il campo di prigionia è trasformato, dalla RSI, in campo di concentramento per ebrei. Nel marzo 1944, la struttura è posta sotto il controllo delle SS e diviene il principale luogo di transito per la deportazione di ebrei e oppositori politici dall'Italia ai campi di sterminio.

Gli internati nel campo sono ristretti in aree separate: i prigionieri politici (partigiani, politici, civili stranieri nemici, parenti di renitenti, criminali comuni) sono concentrati nel cosiddetto “Campo Vecchio” e sorvegliati da personale della RSI (prefettura di Modena); il “Campo Nuovo”, nelle mani delle SS Karl Friedrich Titho e Hans Haage, ospita invece gli ebrei, per i quali Fossoli non rappresenta che una drammatica tappa verso lo sterminio. Tutti i prigionieri hanno l'obbligo di vestire il contrassegno che distingue la loro categoria: il triangolo giallo per gli ebrei, quello rosso per i politici etc.

Nel febbraio 1944 cominciano le partenze per i campi di sterminio; i trasferimenti continueranno fino all'agosto di quell'anno. Secondo alcune stime, transitano per Fossoli 2.440-2.458 deportati per motivi razziali e 2.465-2.483 politici (F. Sessi). Il 12 luglio 1944, 67 prigionieri ebrei e politici sono vittime di un eccidio deciso come rappresaglia per un attentato compiuto dai Gap genovesi (“eccidio del Poligono di Cibeno”).

La popolazione del luogo, e in particolare alcuni ecclesiastici (don Francesco Venturelli, parroco di Fossoli, e il vescovo Dalla Zuanna della diocesi di Carpi), cercano di aiutare gli internati introducendo nel campo corrispondenza, cibo, vestiti e altri generi di conforto.

Nell'agosto 1944 il campo viene chiuso e i deportati sono trasferiti a Bolzano-Gries. Fossoli continua tuttavia a funzionare, fino al novembre successivo, come campo di transito verso la Germania per i lavoratori coatti rastrellati nelle aree italiane occupate.

Il campo è oggi sede della Fondazione Ex Campo di Fossoli, che comprende il Museo Monumento al Deportato. È, così, uno dei principali luoghi della memoria in Italia.

Le informazioni presenti in questa scheda sono tratte da:

F. Sessi, Fossoli, in Dizionario della Resistenza, a c. di E. Collotti-R. Sandri-F. Sessi, Torino, Einaudi, 2001, v. 2, pp. 426-428.

http://www.fondazionefossoli.org/it/campo.php