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Cronologia del Nazifascismo - 1939

1 gennaio

Mussolini aderisce all'idea di un "patto a tre", di carattere apertamente aggressivo, con la Germania e il Giappone.

11 gennaio

Giunge in visita ufficiale a Roma il premier britannico Chamberlain, per tentare, inutilmente, di persuadere Mussolini ad allontanarsi dalla Germania.

19 gennaio

Viene abolita la Camera dei deputati, sostituita dalla Camera dei fasci e delle corporazioni che comprende il Consiglio nazionale del Partito fascista e il Consiglio nazionale delle corporazioni, entrambi nominati da Mussolini. Della precedente struttura statale rimane soltanto il Senato, i cui membri sono nominati dal re su proposta di Mussolini.

10 febbraio

Morte di Pio XI.

15 febbraio

Il Gran Consiglio del fascismo approva la "Carta della scuola" proposta da Bottai.

25 febbraio

Un decreto legge rende obbligatorio il matrimonio come condizione per l'avanzamento di carriera nelle amministrazioni dello Stato.

15 marzo

I nazisti entrano senza colpo ferire a Praga e occupano l'intera Boemia.

28 marzo

Cade Madrid assediata da Franco. Grandi manifestazioni fasciste in Italia.

7 aprile

Truppe italiane sbarcano in Albania.

8 aprile

Occupazione di Tirana.

12 aprile

Vittorio Emanuele III è proclamato "Re d'Albania". Il monarca albanese Zogu si rifugia in Grecia.

14 aprile

Il presidente americano Roosevelt invia messaggi a Mussolini e a Hitler per invitarli a porre fine alle aggressioni. I due dittatori non rispondono.

16 aprile

Il nuovo pontefice Pio XII saluta con un caloroso radiomessaggio la vittoria fascista in Spagna.

25 aprile

Mussolini respinge un'offerta di trattative avanzata dalla Francia.

6-7 maggio

A Milano, incontro Ciano-Ribbentrop. Mussolini e Hitler, consultati per telefono dai due ministri degli Esteri, decidono di annunciare ufficialmente la conclusione del "Patto d'Acciaio", l'alleanza politico militare che lega l'Italia fascista alla Germania nazista.

22 maggio

Ciano e Ribbentrop firmano a Berlino il Patto d'Acciaio.

30 maggio

Mussolini invia a Hitler un messaggio per informarlo che l'Italia ha bisogno di almeno 3 anni di preparazione per poter prender parte a una guerra generale.

31 maggio

L'Accademia dei Lincei, considerata poco ligia alle direttive de regime, viene assorbita dalla Reale Accademia d'Italia.

1 giugno

Il Consiglio dei ministri emana i provvedimenti relativi alla riforma scolastica Bottai.

11 agosto

Incontro italo-tedesco a Salisburgo. Ribbentrop e Hitler comunicano a Ciano di aver deciso di attaccare la Polonia.

23 agosto

Firma del patto di non aggressione tedesco-sovietico (patto Molotov-Ribbentrop), che coglie di sorpresa Mussolini.

25 agosto

Hitler chiede a Mussolini la “comprensione” italiana in vista dell'invasione della Polonia.

26 agosto

Mussolini risponde a Hitler che, "per marciare", l'Italia ha bisogno di 170 milioni di tonnellate di materiale (e manda la lista).

27 agosto

Hitler autorizza l'Italia a restare fuori dal conflitto, a condizione che non faccia conoscere la decisione di neutralità; che francesi e inglesi siano tenuti militarmente impegnati; che si inviino masse di operai italiani a lavorare in Germania. Mussolini accetta.

1 settembre

I nazisti occupano Danzica e invadono la Polonia. Francia e Inghilterra dichiarano guerra alla Germania. L'Italia si dichiara "non belligerante" e Mussolini propone una conferenza per porre fine al conflitto. Gli anglo-francesi chiedono che i tedeschi si ritirino dalla Polonia. Ha inizio la seconda guerra mondiale.

23 settembre

Primi segnali di crisi del regime: gli italiani "mormorano" contro la guerra e Mussolini tiene un discorso contro i "disfattisti" e la "zavorra".

7 ottobre

Entra in funzione il "Tribunale della razza" per il riconoscimento razziale nei casi dubbi o controversi.

29 ottobre

Inaugurazione della città di Pomezia.

21 ottobre

Accordo italo-tedesco per gli allogeni tedeschi dell'Alto Adige.

1 novembre

Ettore Muti, console generale della milizia, sostituisce Starace alla segreteria del Partito.

7 dicembre

Ciano, diventato "antitedesco", espone al Gran Consiglio la politica di "non belligeranza". Viene sostenuto da Balbo, Bottai e Grandi.

13 dicembre

Mussolini ordina a Graziani, capo di stato maggiore dell'Esercito, di approntare 60 divisioni di fanteria (1 milione di uomini) con l'autonomia di un anno di guerra.

31 dicembre

Bilancio di attività del Tribunale speciale durante l'anno: 365 antifascisti condannati a 1.998 anni di reclusione.